Reportage

Fanino

Una canzone per l'Umanità

Ne "La conquista della felicità", saggio che il filosofo britannico Bertrand Russell scrisse e pubblicò nel 1930, il testo si sofferma sullo stato di infelicità in cui le persone si ritrovano a vivere e sopravvivere e sulle numerose concause che ci impediscono di accedere a un benessere stabile e duraturo.
Russell prefigurò lo stato di perenne tedio e insoddisfazione che avrebbe fagocitato l'uomo nei decenni a venire e che oggi, a quasi un secolo di distanza, suona come una profezia che si è compiuta.
Viviamo da tempo in un mondo dominato dal consumismo, dalle corse sfrenate al potere, dal possesso, dal riempimento e nutrimento dei nostri vuoti interiori attraverso le cose, dal profitto, veloce, immediato, dall’esaltazione di sé, alla fama e al successo, e dal volersi sentire sempre migliori degli altri.
Come recita ancora il saggio finché continueremo a cercare l’appagamento attraverso il riconoscimento sociale, e finché ci percepiremo come macchine invece che come esseri umani, resteremo vittime delle richieste iperboliche della società. Una vita impiegata in una competizione contro gli altri, al fine di "dimostrare di essere i migliori", induce inevitabilmente a uno stato di tensione che ci impedisce di provare autentica soddisfazione. Oggi in molti iniziano ad avvertire il bisogno di rallentare, per avere il tempo di ascoltarsi ma anche di spostare lo sguardo verso ciò che li circonda. Questo è l'unico modo per mettere di sabotarsi e, così, di ricominciare a godere dei propri sani successi, quando arrivano.
Totalmente concentrati su una visione basata sull'esaltazione del nostro EGO, ci siamo dimenticati chi siamo veramente e da dove veniamo, abbiamo perso il contatto con la nostra vera natura umana, i nostri bisogni , le nostre priorità di base, stiamo perdendo la capacità di guardarci intorno e di godere delle cose semplici, primordiali, il contatto diretto con la natura, con la terra, che come una madre ci accoglie sempre nel suo ventre, ci ascolta, ci insegna a restare in ascolto, a donarsi , prendersi cura delle cose e degli esseri viventi , dare vita, trovare la vita e coltivarla in tutte le sue forme.
Questa è la storia di Epifanio detto "Fanino", un uomo umile, semplice, di 76 anni, che vive in una viuzza di borgata a Bompietro, un piccolo paesino siciliano dell'entroterra siculo da dove provengo, in provincia di Palermo.
Fanino vive da solo da tanti anni in una struttura fatiscente, pochissime cose utili, qualche attrezzo per lavorare la terra, i suoi gatti, le sue tantissime cianfrusaglie accumulate negli angoli della casa, le sue erbe medicamentose di cui conosce tutte le antiche proprietà, le sue sorgenti d'acqua, le sue piantine che chiama le mie bambine, le sue mani che parlano di lavoro e cura, il suo dialogo interiore con Dio, le teorie sull'Energia, gli occhi con le cataratte che vedono molto di più di ciò che noi vediamo pur vedendoci, riscrive per noi una canzone che dovremmo ascoltare in tanti: piedi per terra, testa sulle spalle, intorno a noi c'è la VITA e un MONDO MERAVIGLIOSO.
23/06/2022
BIANCO E NERO  BOMPIETRO  FANINO  REPORTAGE  SICILIA